martedì 6 dicembre 2016

40° Concorso Fotografico, 2016

Le opere Premiate

 La montagna nei suoi vari aspetti

1° Premio, Pierluigi Corti

Sosta nel Verde

Corona Imperiale
 2° Premio, Diego Cappelletti

Verso la cima


 3° Premio, Antonio Benvenuti


Spruzzata di neve

 Gite sociali CAO

1° Premio, Marco Dominioni

Marmolada, giugno 2007

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G I U R I A 40° concorso
Rag. Antonio Vasconi Presidente Foto Cine Club Cernobbio
Rag. Piero Vasconi Segretario Foto Cine Club Cernobbio
Sergio Brivio Consigliere Foto Cine Club Cernobbio
Francesco Cupola Consigliere Foto Cine Club Cernobbio
Fabrizio Temporini Consigliere Foto Cine Club Cernobbio
Fulvio Carcano Consigliere Foto Cine Club Cernobbio
Paolo Ortelli C.A.I. Menaggio
Marco Ortelli (12 anni) C.A.I. Menaggio

domenica 9 ottobre 2016

Monte Bregagno

Gita di chiusura in Alto Lario

Ed eccoci, come di consueto, alla gita di chiusura del 2016. Quest'anno siamo in Alto Lario, sulle pendici del Monte Bregagno: Rifugio La Canua.
Il rifugio fa parte della catena in gestione ai volontari del Mato Grosso e non abbiamo che di essere veramente molto grati a queste persone che dedicano il loro tempo per raccogliere risorse per le missioni .... gestendo in modo professionale i rifugi! Cena a base di pizzoccheri, graditissimi!
Abbiamo riempito il rifugio ... così che la coppia Antonio&Chiara hanno optato per la notte in tenda, notte non proprio caldissima ......
Al mattino, confortati dalle previsioni che davano precipitazioni dopo pranzo, partiamo per le vetta del Bregagno lungo il sentiero che porta verso la scenografica cresta nord. Peccato che le previsioni ci hanno tradito: molto presto ha iniziato a nevischiare .... trasformando molto presto la gita in una escursione invernale fra nebbia, neve, vento e ..... freddo!
Ma non ci siamo fatti prendere dallo sconforto e siamo riusciti a completare il nostro giro che prevedeva salita in  vetta dalla cresta nord e discesa dalla sud fino a Sant'Amate (o San Mamete ..... mistero sul reale toponimo). Tornati alle auto in piena pioggia ..... pazienza! 
Peccato per il panorama non goduto, ma non possiamo fare altro che sperare - almeno - in un inveno più nevoso di quello scorso!

Giorgio



itinerario


cena in rifugio

verso il rifugio


incontri

la tenda degli eroici

salita ancora asciutta



inizia a nevicare

altri incontri

non manca molto

tutti in vetta

sant'amate




domenica 25 settembre 2016

Grigne

Traversata delle grigne

"Una classica", anzi … una classicissima del nostro territorio.

Sto parlando del via che collega tra loro le due cime più rappresentative delle Prealpi lombarde attraverso un percorso, quello della traversata alta, che corre prevalentemente sulla cresta tra Grignetta e Grignone.

Cosa si può raccontare brevemente di questa Traversata Alta …

Che è un lungo itinerario in cresta, che offre vari tratti attrezzati con catene e passaggi su roccette, che è al limite tra escursionismo e alpinismo facile dove, è necessaria un po’ di esperienza e allenamento fisico soprattutto, se si decide di affrontare, in giornata, anche la Traversata Bassa che riporta al punto di partenza, i Piani Resinelli.
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Ora il programma:

Lasciate le auto ai Resinelli, decidiamo per far diventare questa prima parte di salita (fino al Canalino Federazione) più “ Rimunerativa/Alpinistica”, di salire integralmente il Canalone Porta; decisione avvallata e apprezzata da tutti i partecipanti.
Dal Canalino Federazione, aiutati da qualche catena, siamo scesi alla Bocchetta del Giardino.
Il sentiero ora più facile e vario supera qualche passaggio aereo in cresta.
Siamo di fronte al Buco di Grigna. in direzione dello Scudo Tremare che superiamo per arrivare alla Bocchetta della Bassa; di fronte a noi, da superare un ultimo tratto in pendenza e siamo al rifugio Brioschi.

Tempo di percorrenza cinque ore, per un dislivello di 1460 mt.

Qualche raggio di sole buca le nuvole e allieta per qualche minuto la nostra sosta, prima di iniziare la discesa al Colle Balisio.

Cinque partecipanti di cui due accompagnatori.

Marcello












domenica 18 settembre 2016

Piz Giubin

Escursione al Gottardo

Alle cinque del mattino di Domenica 18 Settembre squilla il telefono. E' una socia del CAO iscritta alla gita al Piz Giubin. Mi dice che piove e che intende girarsi dall'altra parte e riprendere a dormire. Le auguro la buona notte e finisco di preparare il cibo e lo zaino.
A dire il vero nei giorni precedenti altre persone avevano dato forfait alla gita in quanto le previsione sul Gottardo erano davvero poco incoraggianti. Qualcuno si azzardava a prevedere che ci saremmo trovati sotto la neve oltre una certa quota. Accidenti, che menagramo!!!
Però alla fine la voglia di montagna prende il sopravvento. Come si fa a spaventarsi per un po' d'acqua? In fondo non è la prima volta!
Così alle 06,30 siamo seduti sul pullman pronti per partire. Cioè......mancavano due persone, marito e moglie, che ho chiamato e che pensavano di dover partire un'ora dopo. Sono arrivate ben otto minuti dopo, accolte da ululati di rimprovero e commenti piccanti sui motivi notturni che avevano causato il ritardo.
Beh, volete proprio sapere com'è andata? Non ha piovuto!!!!! Qualche rarissima e sottile goccia durante la salita e pochi, piccolissimi fiocchi di neve presso la cima. Un po' di nebbia che nascondeva il panorama ma rendeva l'ambiente particolare e quasi carico di mistero, in ogni caso bellissimo. Di tanto in tanto un po' di aria freddina ma anche timidi raggi di sole.
Siamo saliti con tutta calma riuscendo a tenere il gruppo compatto e alla fine della pietraia che conduce in cima ben 25 persone hanno raggiunto la vetta.
Una giornata che ha davvero soddisfatto tutti. I visi dei gitanti esprimevano gioia e allegria. La cima raggiunta era molto gratificante anche perchè la cresta finale era tutt'altro che noiosa, anzi.
L'arietta su in cima ci ha consigliato di scendere un po' per mangiare, fino ad un pianoro dove la fame ha preso il sopravvento obbligandoci alla sosta. Poi giù, lungo un percorso diverso da quello della salita, fra pascoli in quota dove la natura ha già un'aspetto quasi autunnale. Caffè, cioccolata, torta all'Ospizio del Gottardo (nessuno rida perchè siamo andati all'Ospizio, vietati i commenti), e ritorno a Como prima delle 19.
Insomma una gita dove tutto è andato davvero nel modo giusto. L'escursionismo del CAO funziona sempre bene e la soddisfazione dei soci è la miglior gratificazione per gli accompagnatori e per tutto il Gruppo Escursionistico.
Raccogliete questo messaggio: venire in montagna con noi è bellissimo!

Adriano








domenica 11 settembre 2016

Ferrata Porro

Val Malenco

Facile, divertente e panoramica nuova ferrata in Val Malenco, al Torrione Porro: un bel gruppetto con alcuni giovani e mamme rimaste al Rifugio Porro.


partenza ferrata

preparazione e veloce spuntino

verticalità
giovane in azione
  
un po' meno giovane in  azione

si sale

arrivo panoramico

tutti in vetta

il giusto pranzo ricostituente

ritorno in foresta

domenica 17 luglio 2016

Rifugio Marinelli

Escursione in Valmalenco

Trenta soci iscritti a questa due giorni in Valmalenco, segno che la scelta di questa zona è stata veramente una grande idea! E in effetti Valmalenco significa Bernina, ghiacciai, morene e laghetti in quota, panorami da cartolina che resteranno a lungo negli occhi e nel cuore.

La prima meta da raggiungere è il Rifugio Carate, lungo un sentiero a tratti ripido ma che ben presto ci porta in quota liberandoci dal caldo afoso della valle. Infatti ci gustiamo la meritata sosta seduti sui sassi al sole, mangiando qualcosa e godendoci il fresco venticello.

Caffè al rifugio e via verso la Marinelli. Ormai l'ambiente è da alta montagna. Non ci sono più alberi e si compie un lungo e meraviglioso traverso sulla morena, attraversando alcuni facili nevai e numerosi ruscelli.

Davanti la visione della Punta Roseg e a sinistra il ghiacciaio dello Scerscen che ci accompagnano mentre su un alto spuntone di roccia si vede il rifugio. Prima della salita finale passiamo accanto a vero e proprio gioiello, un lago azzurro con numerose lastre di ghiaccio galleggianti. Inutile dire che le fotografie si sprecano per portarsi a casa questo spettacolo.

Ed eccoci al rifugio, un luogo mitico dove troviamo altri gruppi, alcuni dei quali partiranno poi verso la Capanna Marco e Rosa e la vetta del Bernina.

Noi abbiamo ambizioni più tranquille per il giorno successivo, e così ci rilassiamo guardandoci in giro perché c'è veramente molto da guardare e tutto bellissimo.

Una bella cena (a dire il vero non molto abbondante) e una sana dormita ci fanno trovare pronti alla mattina per completare la gita. Venti soci scelgono di salire alla Bocchetta di Caspoggio per facile ghiacciaio e scendere dall'altra parte fino al Rifugio Bignami, posto anch'esso in zona estremamente panoramica con grandiosa vista del fronte del ghiacciaio Fellaria e vicino ad un delizioso alpeggio.

Altri dieci gitanti dovrebbero rientrare alle auto scendendo dapprima al Carate e da lì traversando verso il Bignami lungo un altro sentiero, compiendo in questo modo un anello. Le informazioni del rifugista garantiscono che il percorso è tranquillo, ma purtroppo non è così e i nostri amici devono affrontare dei nevai molto insidiosi che li mettono a dura prova. E' andata bene, ma credo vada sottolineata la leggerezza del rifugista nel fornire informazioni. La montagna, lo sappiamo bene, è un ambiente severo, che offre grandi soddisfazioni ma che va affrontato col buon senso e ampio uso del cervello. Se non si è sicuri al 100% nel dare indicazioni è sicuramente meglio essere sinceri e dire “non lo so”, piuttosto che garantire che un sentiero è sicuro e mandare le persone a mettersi nei guai. Magari in condizioni normali lo è, ma quel giorno c'era parecchia neve a complicare le cose.

Fortunatamente non è successo nulla e alla fine il tutto è stato serenamente accettato.

Il ritorno alle auto è poi avvenuto senza problemi su un bel sentiero tranquillissimo e dopo aver attraversato sopra una diga. Meno piacevole il rientro a casa a causa del traffico ma questo lo sapevamo già e non ci ha certo tolto il piacere di essere stati insieme per due giorni in posti tanto belli.


Adriano