domenica 12 febbraio 2012

Foisc

Ciaspolata in Leventina

Domenica 12 febbraio i ciaspolatori si ritrovano al solito posto alle 06:45 e...non sono i soli folli ad essere in giro a quell'ora: ci sono anche gli amici (così si evita di specificare il grado di parentela) dello sci-alpinismo. Le nostre strade poi si divideranno, ma è sempre bello trovare qualcuno che condivide la sofferenza di un'alzataccia.
Giungiamo a Brugnasco, dove veniamo accolti da temperatura non troppo rigida (solo -10) ed un po di vento che presto si placa.
Da subito la salita presenta un colpo di scena: un giovane capriolo, che di sicuro si era dimenticato di montare gli zoccoli da neve, dal fitto del bosco che costeggia la strada scivola sul sentiero ma subito si rimette in piedi e, spaventato, si ripara dietro ad un cespuglio.
Baciati da un sole caldo e sotto un cielo limpido raggiungiamo la capanna dove, se non fosse per la neve ed il vento gelido, sembra di essere sulla spiaggia di Rimini in pieno agosto, per la gran folla di persone.
Grazie al duro lavoro di uno dei nostri impavidi ciaspolatori, viene spalata via la neve dell'entrata della capanna: è così possibile accedervi passando dalla metà superiore della porta , per poi procedere con una manovra alpinistica denominata “calata in capanna su sgabello” (chiedo scusa per il gergo tecnico, ma è intraducibile).
E in capanna....la giornata è praticamente conclusa:tra biscotti, cioccolato, vino, grappa e zuccherini... ecc. ecc. .. cosa si può chiedere di più ad una giornata!
Ma anche la discesa offre momenti appaganti, con numerose esibizioni di free-stile , salto dal trampolino , super-g, sci-alpinismo ...tutto rigorosamente compiuto con le ciaspole.
E visto che una bella giornata non può finire subito, i ciaspolatori si riuniscono in convegno presso una struttura ricettizia studiata per grandi eventi culturali (denominata Area di Servizio) ove si dibatte dei programmi futuri, e si analizza ogni dettaglio tecnico della giornata conclusa ….in poche parole..ci siamo fermati a mangiare e bere.....quando ce vo, ce vo!!


Alessio

Nolla

Sci alpinismo in Val d'Avers

Dovendo rinunciare al programmato itinerario al Dosso Bello per la poca neve presente sulla montagne lariane, è saltata fuori l'idea della Val d'Avers, area già nota per alcune gite degli anni passati. Nel pensare alla Cima di Nolla qualche dubbio ci era venuto, essendo questa la prima gita della stagione sci-alpinistica CAO (due settimane fa il maltempo ci aveva così scoraggiato che abbiamo eliminato la prima gita da programma!), dubbio riguardante il dislivello: oltre 1300 metri.
Ma la bellezza dell'itinerario e il fatto che qualche giorno fa è stato percorso con ottima neve ci ha reso più sicuri e abbiamo di conseguenza deciso.
Bene: ci siamo trovato in 19 e - nonostante il freddo polare alla partenza (-20°) - abbiamo iniziato la nostra salita. Dopo una buona mezz'ora di bosco polare ... eccosi al favoloso villaggio di Cresta e - sopratutto - al sole! Guadagnati quindi 10° circa, ci rituffiamo in un altro pendio boscoso ombreggiato a -20° e forse ancora di meno. Finalmente incontriamo il sole e torniamo quindi a temperature più miti e .... si continua a salire.
In breve riusciamo a raggiungere tutti, anche i più lenti e chi non ci credeva, l'anticima a 2500 m ! Un gruppo raggiunge la cima, a 2600 m, accolto dal simpatico blizzard: giusto il tempo per togliere le pelli e giù al più presto!
Ricompattato il gruppo, si scende su neve prima ventata poi polverosa ed rieccoci tutti alle auto.
Bilancio: grande soddisfazione di aver fatto fare 1200 m di dislivello a chi non ci credeva, bel gruppo di discesa divertente e divertiti (tranne lo scrivente che si è beccato, in una disastrosa caduta, l'arva in mezzo alle costole (e lo chiamano salva vita ....)).


Giorgio

(gita relazionata anche su CampToCamp)

Cresta


In salita


Donne in vetta


Tutto il gruppo al ritorno

Il gruppo .... al bar