domenica 25 aprile 2010

Gran Paradiso

Sci alpinismo in Gran Paradiso

La gita programmata per il Gran Paradiso purtroppo per mancanza di iscritti .... non si è fatta .... virtualmente, ma il manipolo di 5 accompagnatori previsti è partito comunque! E così siamo saliti sabato allo Chabod, pieno fino all'inverosimile .... in compagnia di una clandestina ! chi ? ma la cagnetta Perla ... che il suo sconsiderato padrone ha portato in pieno Parco senza alcun permesso ... col rischio di sequestro e multa!
Piacevole sorpresa al rifugio: abbiamo ritrovato un vecchio amico (ex accompagnatore alpinistico cao) con moglie al seguito. Dopo avere dormito (la clandestina col suo padrone all'invernale, noi al rifugio), sveglia all'alba: nuvole sparite, neve gelata, via verso la vetta (cagnetta compresa). Vetta raggiunta da tutti (a parte il tocco finale alla madonnina ... impossibile per il gran numero di famelici alpinisti in coda sulla cresta finale!), compresa Perla (come ha detto Alberto: "Probabilmente il primo cane più basso di 20 cm a fare un quattromila"). Discesa splendida verso il Vittorio Emanuele, poi "ravanatura" nel bosco finale .....fino alla birra finale a Pont.

Giorgio

salita allo Chabod

alba sotto la nord del Granpa

la clandestina sulla Schiena D'Asino

ressa verso la vetta!

canalino finale .... un po' problematico

domenica 18 aprile 2010

Strada Beretta

Escursionismo in Liguria

Dopo la parentesi invernale con le ciaspole, l’escursionismo ricomincia a pieno regime la stagione con la consueta gita in Liguria.

Gita al mare.... ma per il sottoscritto inizia con una valanga...di zaini che mi piovono addosso da ogni direzione mentre mi trovo casualmente nel vano porta bagagli dell’autobus. Il muro di zaini quasi mi imprigiona ma voglio rassicurare tutti i partecipanti alla gita: non ho viaggiato nel vano portabagagli, ma son riuscito ad uscirne con una manovra degna di Houdini.

Dalla piazza di Calice Ligure il lungo serpentone di persone inizia il suo cammino, sdoppiandosi tra giro corto e giro lungo.

Il paesaggio è decisamente diverso da quello che siamo soliti vedere andando per montagne: per una volta è piacevole rifarsi gli occhi contemplando l’orizzonte smisurato del mare. Inoltre possiamo gustare la piacevole atmosfera marina, fatta di profumi unici e di una vegetazione variegata e peculiare, che lungo il cammino ci offre un vasto repertorio di forme e colori.

Al mare c’è più acqua che al lago, ma per un giorno anche questa certezza viene stravolta: infatti le telefonate che giungono da Como riferiscono di piogge torrenziali, mentre tutti noi ci godiamo un piacevole sole che ci ha accompagnato per quasi tutta la camminata.

Ma l’escursione, oltre alle bellezze paesaggistiche, ci consente di apprezzare anche gioielli artistici ed architettonici.

Tra i più suggestivi di sicuro ci sono la Chiesa di Nostra Signora di Loreto o dei Cinque Campanili, posta quasi al termine della nostra camminata, e poi Castel Gavone e Castel San Giovanni, che con le sue garitte sospese quasi a sbalzo sul paese, ci accoglie in Finalborgo.

Ma non si possono dimenticare la Chiesa di San Rocco che, seppur in cattive condizioni, mantiene intatto il fascino del suo singolare campanile triangolare e la piccola Chiesa di San Carlo, quasi nascosta nel fitto della vegetazione.

E sembrano un’opera d’arte, e non solo d’architettura, le casette con muretti di sasso sparse tra le terrazze scavate sulle colline: dai piedi della Rocca di Perti, guardando sul versante opposto della valle, pare quasi di trovarsi in un presepio a dimensioni reali.

Da Castel San Giovanni, l’ultima discesa ci porta a Finalborgo, dove veniamo accolti da musiche dal ritmo esotico: pensiamo forse alle ultime tracce delle invasioni dei Mori, che nel corso dei secoli avevano visto protagoniste proprio le coste liguri.

Il notevole anticipo sulla tabella di marcia ci consente di girare il centro dello splendido borgo medioevale.

Non ci crederete se vi dico che girando per Finalborgo ho incontrato moltissimi Comaschi; forse anche a qualcuno di voi è capitata la stessa cosa..... penso che ci fosse qualche gita organizzata.

Oltre ad apprezzare le bellezze architettoniche e storiche, c’è anche il tempo per assecondare le più nobili ed alte aspirazioni dell’animo umano: mangiare un buon gelato, bere un caffè, una bibita rinfrescante o meglio ancora un buon bicchiere di bianco ligure e ... alleggerirsi “la coscienza” prima di ritornare sul pullman.

Il viaggio di ritorno è particolarmente tranquillo: forse per effetto del primo caldo, o forse perché (viaggiando su un pullman a due piani) i più erano attenti e preoccupati, non vedendo nessuno a guidare al piano sopra.


Alessio Mazzocchi